“Sopravvissuti” e “vittime”: a lungo termine di individui sieropositivi e l’ethos di self-empowerment

una Recente ricerca sul contemporaneo processi di auto-costruzione, ha suggerito che i concetti di “io”, “salute”, “moralità” e “responsabilità” sono diventati inestricabilmente interconnessi, nella misura in cui la ricerca della salute è diventata la ricerca di personalità morale” . Cosa succede allora quando una persona diventa “malata”? Sono condannati al fango stagnante della “malattia” e dell ‘ “immoralità”, al ruolo di “altro” indesiderabile? Cosa succede se la malattia è l’infezione da HIV? È il caso dell’HIV = AIDS = MORTE = “ALTRO” per eccellenza? Questo documento affronta questi problemi esaminando le costruzioni di” sé “e” altro ” utilizzate dagli individui sieropositivi stessi. Con riferimento a un gruppo specifico di persone che vivono con diagnosi sieropositive a lungo termine, dimostra come gli “altri” infetti da HIV, come percepiti dai membri “sani” della società, creino le proprie concezioni di “sé” e “altro” che rispecchiano microcosmicamente i processi tipici della costruzione dell’identità. Il contenuto, la funzione e i potenziali vantaggi e svantaggi di questi processi sono evidenziati.

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