Druidi (film)

Nel 60 a. C. Gallia, il capo druido Gutuart e la sua tribù assistono al passaggio di una cometa e la interpretano come il segno della venuta di un nuovo re per la Gallia. Guttuart va a Gergovia, la capitale della tribù Arvernes,per un raduno di capi. Il giovane Vercingetorix, insieme alla giovane ragazza Eponia, si intrufola nella caverna dove Celtill, padre di Vercingetorix e capo degli Arverne, ospita l’incontro. Celtill intende proclamarsi re dei Galli, e mentre mostra la corona una volta indossata dai vecchi re, una spia romana travestita spara a Celtill con una freccia. Gobanittio, fratello di Celtill, mette Celtill in arresto mentre la spia fugge con la corona. Vercingetorix cerca di raggiungere suo padre, ma Guttuart impedisce al ragazzo di intervenire e spiega che il destino richiede a Celtill di incontrare il suo destino. Il giovane Vercingetorige, guardando suo zio bruciare vivo suo padre, giura vendetta.

Anni dopo, l’adulto Vercingetorix continua a cercare vendetta contro suo zio. Lui e Guttuart vanno in una strada costruita dai Romani, ma Guttuart fugge vedendo l’avvicinarsi di Giulio Cesare e dei suoi legionari. Cesare riconosce Vercingetorige come capo degli Arverne, e lo invita a partecipare ad un’invasione della Britannia. Vercingetorix torna a Gergovia e vendica la morte di suo padre uccidendo Gobanittio, poi racconta alla sua tribù dell’offerta di Cesare di dare metà del bottino se la tribù si unisce alla spedizione in Gran Bretagna. A Bibracte, capitale della tribù Eduens, vari capi si riuniscono per sentire Cesare parlare del suo piano di invasione. Dumnorix, capo degli Eduens, è scettico, così Cesare prende i suoi figli come ostaggi.

Vercingetorix si riunisce con Eponia in un incontro privato con Cesare, dove Cesare rivela la corona dei re della Gallia, e suggerisce che Roma scelga Vercingetorix come re delle tribù unite; Vercingetorix rifiuta, dicendo che il re dovrebbe essere scelto dal destino. Quando Dumnorix attacca una guarnigione romana, Cesare ordina a Vercingetorix di catturarlo. Vercingetorix trova Dumnorix, che gli dice che sono stati i Romani a orchestrare la morte di Celtill. Due ufficiali romani, che hanno seguito Vercingetorix, uccidono Dumnorix. Vercingetorige uccide un Romano e rimanda l’altro a Cesare, che scopre di essersi fatto un nemico piuttosto che un alleato.

Vercingetorige, dopo essere stato eletto a capo degli Arverni a Gergovia, usa tattiche di terra bruciata contro i Romani. Dopo che Vercingetorige uccise la guarnigione di Avaricum, Cesare ordina il massacro degli abitanti gallici di Avaricum, quindi guida il suo esercito a Gergovia. Gli Eduens arrivano anche a Gergovia, ma interrompono bruscamente la loro alleanza con Roma a causa del massacro di Avaricum da parte di Cesare. Cesare maledice tutti i Galli e si ritira.

I capi gallici eleggono Vercingetorige come comandante in capo di un esercito gallico unito, mentre Cesare stringe un patto con i temibili Teutoni sul fiume Reno. Vercingetorige va ad Alesia ma anche Cesare vi arriva con un grande esercito per assediare la città. Durante questa battaglia di Alesia, i Romani costruirono rapidamente un cerchio di fortificazioni d’assedio intorno alla città, intrappolando Vercingetorige e le sue forze. I problemi nell’elezione di un comandante per questo esercito di soccorso gallico ritardano il suo arrivo, ma finalmente raggiungono il campo di battaglia. Vercingetorix ordina alla nuova forza di circondare i Romani, intrappolandoli in un assedio tra le due forze galliche. Cesare è consapevole che il suo esercito morirà di fame, ma il destino interviene quando i Galli chiedono che Vercingetorige li conduca in quella che credono sarà una battaglia decisiva. Vercingetorige accetta con riluttanza, e i guerrieri gallici si precipitano verso le fortificazioni romane. Le fortificazioni si rivelano formidabili, i Romani sparano raffiche di frecce e giavellotti e Cesare scatena i Teutoni nella battaglia. I Galli vengono sconfitti, conquistati dai Romani, e Vercingetorige depone le armi e si inginocchia davanti a Cesare.

Il film termina con la narrazione di Guttuart che Vercingetorige, imprigionato a Roma, fu giustiziato per ordine di Cesare; due anni dopo, Cesare fu assassinato sulle Idi del marzo 44 a.C. sui gradini del Senato romano.

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