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Una femmina adulta ha presentato diarrea acquosa acuta e grave disidratazione durante un’epidemia di colera nel campo profughi di Mae La, Thailandia nel 2007. Le sue feci avevano l’aspetto classico del colera “feci d’acqua di riso”, che è simile all’acqua in cui il riso veniva bollito. Le feci sono acquose, di colore grigiastro, torbide, con macchie di muco, con un odore di pesce non offensivo (pannelli A, B, C e D di questo paziente). Il paziente è stato isolato, trattato inizialmente con lattato di Ringers per via endovenosa e poi con soluzione di reidratazione orale. Tetraciclina per os è stata somministrata per tre giorni secondo il protocollo locale e il paziente si è ripreso completamente. Una coltura di feci ottenute mediante tampone rettale al momento del ricovero è risultata successivamente positiva al sierotipo Vibrio Cholerae, 01 Inaba, che è stata anche la causa dell’epidemia. Il colera si trasmette attraverso cibo o acqua contaminati, può causare epidemie e può anche infettare i viaggiatori. Lo spettro clinico varia da malattia asintomatica a grave con diarrea acquosa massiccia spesso fatale se non trattata. Il trattamento comprende la sostituzione fluida rapida con la soluzione orale di reidratazione di osmolarità ridotta dell’OMS o la reidratazione endovenosa (lattato di Ringer) per i casi severi. Gli antibiotici (azitromicina, eritromicina,tetraciclina o ciprofloxacina) riducono la durata della malattia.

A) feci di colera “acqua di riso”; B) macchie di muco visibili sulla superficie; C) la qualità acquosa può essere vista durante il trasporto in un contenitore trasparente; D) le feci del colera sono grigiastre, torbide, simili all’acqua in cui il riso veniva bollito

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