Il modello geologico prevalente del 19esimo secolo era caratterizzato da una terra quasi statica, forse lentamente raffreddandosi e restringendosi, fino a quando l’interno fuso sarebbe stato completamente congelato e solidificato. Tuttavia, all’inizio del 20 ° secolo, le prove raccolte suggerivano che la crosta terrestre era molto più mobile – sia in direzione orizzontale che verticale – di quanto si pensasse in precedenza.
Nel 1956 Laszlo Egyed, professore all’Istituto Geofisico dell’Università Eötvös di Budapest, sulla base delle variazioni del livello del mare nel passato geologico, propose che la terra stesse lentamente e costantemente crescendo! Secondo la sua ricostruzione i continenti di oggi sono i resti dell’antica crosta di un pianeta più piccolo, circondato da rocce più giovani generate lungo le fratture alle creste oceaniche. Ha spiegato il presunto aumento del volume del nostro pianeta mediante modifiche delle fasi minerali all’interno delle terre, poiché i minerali sono noti per cambiare la struttura cristallina in relazione al cambiamento di calore e pressione. Una spiegazione ancora più strana fu suggerita dal fisico tedesco Pascual Jordan nel 1966: la terra in espansione era imputabile alla dilatazione generale del continuum spazio – temporale.
La maggior parte del lavoro sull’ipotesi Terra in espansione/Terra in crescita è stato fatto dall’ingegnere tedesco Klaus Vogel, famoso per i suoi elaborati globi con i continenti che si adattano a una terra più piccola del 20%.
Influenzato dai globi di Vogels, il geologo australiano Samuel Warren Carey (1912-2002) diventerà uno dei più eminenti sostenitori dell’ipotesi della Terra in espansione.
Fig.1. S. Warren Carey e Klaus Vogel discutono di un globo terrestre in espansione (immagine da CAREY 1988, si ritiene che l’uso di immagini a bassa risoluzione si qualifica come fair use secondo la legge sul copyright degli Stati Uniti).
La complessa geologia della Nuova Guinea convinse Carey che i complessi movimenti della crosta terrestre erano necessari per spiegare la geologia strutturale delle montagne. Ha sviluppato un modello con movimenti orizzontali lungo le creste oceaniche e trasformare faglie, ma ha dichiarato che ” Subduzione è un mito!”Ha poi spiegato i movimenti verticali come caratteristiche superficiali di strutture coniche mobili molto complicate, che raggiungono il nucleo delle terre.
Tuttavia l’ipotesi della Terra in espansione fallì e non riuscì a fornire un meccanismo convincente per spiegare il presunto aumento della massa o del volume delle terre nel tempo. Anche semplici misurazioni della circonferenza della terra con i satelliti, come ha ammesso anche Carey, potrebbero confutare o dimostrare un aumento del raggio della terra. Le moderne misurazioni satellitari sono abbastanza accurate da mostrare i movimenti delle placche terrestri come proposto da Alfred Wegener nel 1912, tuttavia non sono riusciti a trovare alcuna prova reale per una terra in espansione, tranne che in Internet…
Bibliografia:
CAREY, SW: (1988): Theories of the Earth and Universe: a History of Dogma in the Earth Sciences. Stanford: 419
OLDROYD, D. R. (2007): Die Biography der Erde. zur Wissenschaftsgeschichte der Geologie. Zweitausendeins-Editore: 518