Abstract
Il concetto psicologico di illusione è definito come un processo che coinvolge un’interazione di considerazioni logiche ed empiriche. L’uso comune suggerisce che un’illusione è una discrepanza tra la propria consapevolezza e qualche stimolo. Seguendo le definizioni preliminari di classi di stimoli, vengono considerate cinque definizioni di illusione, basate sulle possibili discrepanze tra consapevolezza e stimolo. Si è constatato che ciascuna di queste definizioni non riesce a fare distinzioni importanti, anche al punto di equiparare tutti i fenomeni illusori e percettivi. Questo dilemma si risolve ridefinendo l’illusione senza riferimento alla verità o alla falsità, ma relativa al funzionamento di un dato sistema percettivo in condizioni diverse. La definizione accettata come migliore è “una discrepanza tra le proprie percezioni di un oggetto o evento osservato in condizioni diverse”. Le condizioni possono differire in termini di esposizione allo stimolo, contesto di stimolo o contesto esperienziale. Vengono discusse le implicazioni filosofiche e psicologiche di accettare una definizione di illusione non basata su una discrepanza tra consapevolezza e stimolo.