Nell’unità non c’è forza

(Foto: David Ghahramanyan/armeno Unificata InfoCenter, novembre 5, 2020)

Le ultime quattro o cinque settimane, in generale, sono stati molto difficili e turbolenti giorni per il popolo dell’Artsakh e Armenia. Nel corso di questa guerra, gli armeni di tutto il mondo si sono immediatamente riuniti in unità e hanno mostrato un grande sostegno al ribelle soldato armeno, ai capi militari e ai coraggiosi volontari. Molte raccolte di fondi di successo si sono svolte in patria e diaspora per aiutarli in questa lotta. D’altra parte, la gente di Artsakh ha lasciato le loro case e possedimenti e ha cercato rifugio in diverse città e città dell’Armenia. Nonostante l’ineguale forza militare delle due parti, l’esercito di Artsakh ha difeso le sue terre ancestrali con grande coraggio, pagando un grosso prezzo, a costo della loro vita.

Dopo 45 giorni di combattimenti, abbiamo appreso questa settimana l’oscura e pesante notizia che il Primo ministro dell’Armenia aveva firmato un accordo di cessate il fuoco e aveva dichiarato la sconfitta per impedire agli azeri di avanzare ulteriormente.

È stato molto difficile ascoltare e accettare queste parole intense. Con l’aiuto di Dio, abbiamo combattuto molte volte contro paesi e eserciti potenti. Avremmo potuto fare lo stesso questa volta e non permettere agli Azeri di confiscare e occupare le nostre terre ancestrali. Purtroppo a causa di questo, le nostre sorelle e fratelli in Artsakh sono stati sfollati e costretti ad abbandonare le loro case.

La perdita di case ancestrali, possedimenti, soldati e il diritto umano fondamentale di vivere pacificamente nelle nostre terre non sono mai stati e non saranno mai facili da accettare. Ma, dobbiamo ammettere che, oggi siamo molto più vicini a Dio e gli uni agli altri di quanto non fossimo prima dell’inizio della guerra, il 27 settembre. Prego e spero che con l’aiuto di Dio e dei nostri sforzi, continueremo a rimanere uniti, perché “Nell’unità c’è forza”. Nelle parole del salmista, diciamoci gli uni gli altri: “Dio è il nostro rifugio e la nostra forza, un aiuto sempre presente nelle difficoltà” (Salmo 46: 1).

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Il reverendo Dott. Avedis Boynerian è stato il ministro anziano della Chiesa Commemorativa armena (Congregazionale) dall’ottobre 2003. In precedenza era stato Ministro della Chiesa Evangelica dei Martiri armeni di Aleppo, in Siria. Si è laureato presso la Andover Newton Theological School nel 2011 con un Doctor of Ministry.

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