Panopticon di Sorveglianza/

Michel Foucault sul Panopticon

Foucault descrive il funzionamento di Jeremy Bentham, panopticon, una progettazione architettonica che permette centralizzata supervisore per controllare tutto, di un’istituzione detenuti:

Ogni individuo, nel suo luogo, è saldamente confinato in una cella da cui si è visto dalla parte anteriore dal supervisore; ma le pareti laterali impedire a lui di venire in contatto con i suoi compagni. È visto, ma non vede; è oggetto di informazione, mai soggetto di comunicazione. La disposizione della sua stanza, di fronte alla torre centrale, gli impone una visibilità assiale; ma le divisioni dell’anello, quelle celle separate, implicano un’invisibilità laterale. E questa invisibilità è una garanzia di ordine. Se i detenuti sono detenuti, non c’è pericolo di un complotto, un tentativo di fuga collettiva, la pianificazione di nuovi crimini per il futuro, cattive influenze reciproche; se sono pazienti, non c’è pericolo di contagio; se sono pazzi non c’è rischio che commettano violenza l’uno sull’altro; se sono scolari, non c’è copia, nessun rumore, nessuna chiacchierata, nessuna perdita di tempo; se sono lavoratori, non ci sono disordini, nessun furto, nessuna coalizione, nessuna distrazione che rallenta il ritmo del lavoro, lo rende meno perfetto o causa incidenti. (Disciplina& Punire pp 200-201)

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