effetto Analgesico dell’io.v. paracetamolo: possibile effetto soffitto del paracetamolo nel dolore post-operatorio

Background: Nonostante l’uso diffuso di paracetamolo per molti anni, l’analgesico concentrazioni sieriche di paracetamolo sono sconosciuti. Pertanto è stata studiata la correlazione tra le concentrazioni sieriche di paracetamolo e l’effetto analgesico.

Metodi: Sessantaquattro donne sottoposte a sterilizzazione laparoscopica sono state incluse in uno studio randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo. Ai pazienti è stato somministrato per via endovenosa propacetamolo 40 mg kg−1 (gruppo H), 20 mg kg−1 (gruppo I), 10 mg kg−1 (gruppo L) o placebo dopo l’intervento chirurgico. Alfentanil era disponibile tramite analgesia controllata dal paziente (PCA) durante il periodo di studio postoperatorio di 4 ore. Il dolore auto‐riferito dei pazienti è stato registrato sulla scala analogica visiva (VAS). Ai dati relativi al paracetamolo è stato applicato un modello farmacocinetico.

Risultati: Uno a 3 h dopo l’iniezione di propacetamolo il consumo di alfentanil era significativamente (P = 0,01-0,04) più alto nel gruppo placebo rispetto ai gruppi H, I e L che ricevevano propacetamolo. Non ci sono state differenze significative tra le quantità di alfentanil consumate nei gruppi H, I e L. I punteggi VAS iniziali erano moderati (5,4‐6,2) e diminuivano significativamente (P < 0,0001) nel tempo, senza alcuna differenza tra i gruppi. Il paracetamolo ha seguito un modello aperto a due compartimenti con la somministrazione endovenosa e l’eliminazione del primo ordine. Le concentrazioni stimate immediatamente (t = 0) dopo l’iniezione sono state 56 mg l−1 (H), 28 mg l−1 (I) e 14 mg l−1 (L).

Conclusione: Abbiamo mostrato un significativo effetto di risparmio degli oppioidi del paracetamolo nell’immediato periodo postoperatorio. I dati di farmacocinetica erano in accordo con altri studi. I nostri risultati suggeriscono che un effetto del soffitto di paracetamolo può essere presente alle dosi i.v. di 5 mg kg−1, cioè una concentrazione del siero di 14 mg l−1, che è una dose più bassa precedentemente suggerita.

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