Rigor mortis, l’irrigidimento di un corpo diverse ore dopo la morte, deriva da una combinazione di due delle più antiche definizioni di morte: cessazione del battito cardiaco e cessazione della respirazione. Una volta che una di queste funzioni essenziali si arresta, le cellule del corpo perdono il loro apporto di ossigeno e non possono più eseguire la respirazione aerobica.
Immediatamente dopo la morte, i muscoli del corpo si contraggono allo stesso modo di quando la persona è viva. Il muscolo è formato da fasci di cellule lunghe e strette che possono coprire l’intera lunghezza del muscolo.
Nello stato di riposo, queste cellule sviluppano il potenziale elettrico attraverso la loro membrana pompando attivamente ioni calcio. Dopo aver ricevuto un segnale da un neurone, le cellule muscolari aprono i canali del calcio nella loro membrana cellulare e gli ioni di calcio si precipitano a causa della differenza di tensione tra l’interno e l’esterno della cellula.
Questi ioni interagiscono quindi con i filamenti di actina e miosina per causare la contrazione muscolare. I muscoli rimangono nello stato contratto fino a quando l’adenosina trifosfato (ATP) si lega alla miosina, rilasciando i filamenti di miosina e actina l’uno dall’altro.
Inoltre, le proteine della membrana delle cellule muscolari utilizzano ATP per pompare attivamente gli ioni di calcio fuori dalla cellula, ripristinando il potenziale di membrana e impedendo agli ioni di calcio di ri-stimolare la contrazione.
L’ATP è costituito da tre gruppi fosfato, ribosio e adenina.
Quando la respirazione e la circolazione si fermano, le cellule muscolari mancano di ossigeno e quindi non possono utilizzare la respirazione aerobica per produrre in modo efficiente ATP. La respirazione continua anaerobicamente all’inizio, ma le cellule muscolari alla fine diventano così corte sull’ATP che i filamenti di miosina e actina non possono rilasciare dallo stato contratto e gli ioni calcio non possono essere pompati fuori dalla cellula muscolare.
Incapace di rilasciare la contrazione, tutti i muscoli del corpo rimangono tesi, causando rigor mortis.