Psychology Today

Piangere è una delle reazioni emotive più comuni negli esseri umani. Praticamente tutti hanno pianto una volta o l’altra nella loro vita. Dato il comune verificarsi di piangere in tutti i tipi di situazioni negative (e positive), è sorprendente quanto poca attenzione la ricerca psicologica abbia dato questo importante comportamento.

Un nuovo articolo, appena pubblicato sulla rivista scientifica Psychotherapy (Bylsma et al., 2020), riassume la conoscenza del pianto emotivo al fine di identificare aree importanti per la ricerca futura. Ecco alcune delle intuizioni chiave che gli psicologi hanno imparato a piangere finora:

1. Le cinque ragioni più comuni per il pianto emotivo sono la perdita (ad esempio quando una relazione finisce o una persona cara muore), l’impotenza, il dolore fisico e il disagio, il pianto empatico (ad esempio piangere a causa della reazione emotiva di qualcun altro) e situazioni straordinariamente positive o commoventi (ad esempio lacrime di gioia).

2. I neonati maschi e femmine non mostrano alcuna differenza nel piangere.

3. Tuttavia, c’è una grande differenza di sesso negli adulti: in media, le donne piangono da 2 a 5 volte al mese mentre gli uomini piangono da 0 a 1 volte al mese. Questa differenza inizia nella tarda infanzia e probabilmente è dovuta a differenze nella socializzazione (ad esempio, ai ragazzi viene spesso detto di non piangere, portando potenzialmente all’incapacità di piangere da adulti).

4. La personalità è legata al pianto. Le persone con alta empatia piangono più facilmente in situazioni sia positive che negative rispetto alle persone con meno empatia. Al contrario, le persone altamente nevrotiche piangono più facilmente in situazioni negative rispetto alle persone meno nevrotiche, ma non mostrano differenze nelle situazioni positive.

5. Lo stile di attaccamento è anche legato al pianto. Le persone con uno stile di attaccamento evitante nelle relazioni piangono meno delle persone con uno stile di attaccamento sicuro o ansioso.

6. Le persone nei paesi democratici ricchi piangono più spesso di quelle in altri paesi.

7. Vedere qualcuno piangere cambia la nostra prospettiva su quella persona. Le persone che piangono sono percepite come più empatiche, affidabili, sincere e meno aggressive. Tuttavia, vedere qualcuno piangere ha anche effetti negativi in quanto la persona è vista come meno emotivamente stabile.

8. L’impostazione è un fattore importante qui. Piangere sul posto di lavoro è generalmente visto come più negativo di piangere in un ambiente privato.

9. Circa il 50% delle persone si sente meglio dopo aver pianto.

10. Circa il 10% delle persone si sente peggio dopo aver pianto.

11. Se qualcuno beneficia o meno di piangere dipende molto dalle persone che li circondano. Se forniscono sostegno e conforto, è più probabile che la persona che piange si senta meglio in seguito.

12. Il pianto si verifica in circa il 15-30% di tutte le sessioni di psicoterapia.

13. Piangere in psicoterapia è probabilmente associato a un migliore risultato terapeutico, poiché la facilitazione dell’espressione emotiva è un passo importante nella terapia di successo. Pertanto, dovrebbe essere visto in una luce positiva.

Immagine di Facebook: IVASHstudio/

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