Sull’origine dell’astenosfera

Vari modelli dell’origine dell’astenosfera sono esaminati sulla base delle ultime osservazioni sulla fisica dei minerali delle proprietà meccaniche, delle relazioni di fusione e dei modelli termici del mantello superiore. La fusione parziale si verifica probabilmente in tutto il mantello superiore ad eccezione della litosfera. Tuttavia, al fine di spiegare il limite di litosfera–astenosfera superficiale dedotto (LAB) con una grande e forte riduzione della velocità nel vecchio mantello oceanico mediante fusione parziale, è necessaria una fascia alta del geoterma e alcuni meccanismi di accumulo del fuso. Il modello sub-solido puramente termico dell’astenosfera non è coerente con il LABORATORIO sharp. Un modello sub-solido che invoca un ruolo di stratificazione del contenuto di idrogeno spiega il LABORATORIO superficiale e acuto, ma non riesce a spiegare una grande caduta di velocità se si assume il modello di banda di assorbimento dell’anelasticità. Una revisione delle recenti letterature mostra che il rilassamento anelastico sensibile alla granulometria ha inevitabilmente due processi successivi, lo scorrimento elastico del bordo del grano ad alta frequenza seguito dall’anelasticità a diffusione a bassa frequenza. Il rilassamento anelastico causato dallo scivolamento elasticamente sistemato del grano-confine conduce ad una grande riduzione di velocità (~5% o più). Supponendo una plausibile dipendenza dalla temperatura e dal contenuto d’acqua della frequenza di picco di questo rilassamento, è dimostrato che una sostanziale riduzione della velocità si verifica a una profondità quasi costante (~ 70 km) nella vecchia regione oceanica ma alla profondità dipendente dall’età corrispondente all’isoterma ~ 1300 K negli oceani giovani. Questo modello fornisce anche una spiegazione per le osservazioni sismologiche sul mantello superiore cratonico compresa la grande caduta di velocità osservata nella discontinuità della litosfera media e una piccola variazione di velocità in LABORATORIO. Vengono inoltre discusse le implicazioni per l’anisotropia sismica e per le caratteristiche geochimiche dell’astenosfera.

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